Recensione romanzo: Non essere chi sei di Chiara Pozzati e Francesco Talarico.

Trama:

Ambra e Simone, due voci contrastanti, a raccontare una versione diversa della stessa storia. Lui: libraio precario e inquieto, rinchiuso in una bolla dalla quale non riesce a emergere; lei: rossa, provocante e vulnerabile, incastrata in una relazione adultera. Il loro incontro “casuale” in una libreria del centro cambierà il corso delle reciproche esistenze, facendo cadere le maschere che fino a quel momento avevano indossato con fatica, schiacciati dall’impossibilità di poter essere loro stessi in un mondo che li avrebbe giudicati, isolati ed estromessi. Insieme raggiungeranno il paradiso, giustificheranno il peso di enormi bugie, combatteranno contro ombre e fantasmi per tenere nascosta loro natura. Ma per quanto tempo si può vivere sforzandosi di non essere chi si è?

La penna di Francesco mi era già nota grazie al suo libro La fine dei vent’anni, mentre quella di Chiara è stata una piacevole scoperta proprio attraverso Non essere chi sei. Sin dalle prime pagine di questo romanzo, sono stata sorpresa dalla sensazione di leggere un testo che sembrava essere stato scritto da una sola mente anziché da quattro mani. Questo particolare aspetto mi ha affascinato sin da subito, poiché è riuscito a fondere le voci degli autori in una narrazione coesa e coinvolgente. Una scrittura potente, coinvolgente a tal punto da trascinarmi completamente nella storia, anzi nella vita di Ambra e Simone. Una penna che mi ha convinta fin da subito così come il tipo di narrazione. Non essere chi sei è decisamente diverso dalle solite storie d’amore o dai racconti narrativi comuni, esplorando le varie sfaccettature delle emozioni umane: gioie e dolori, segreti, la ricerca della felicità genuina sia a livello individuale che nella relazione di coppia. Alla fine di questa storia e dopo aver seguito ogni aspetto della vita di Ambra e Simone, sorge spontanea la domanda: cosa significa veramente essere felici? Un altro aspetto che ha funzionato in questo libro scritto a quattro mani è la struttura dei capitoli. Conoscere gli avvenimenti da due prospettive così diverse mi ha aiutata sicuramente ad empatizzare maggiormente con i personaggi e mi ha spinta a riflettere su quanto sia facile cadere in valutazioni sbagliate a causa dei nostri pregiudizi; un turbinio di emozioni che mi ha spinta in un primo momento a sentirmi più vicina a Simone e poi ad Ambra. Le descrizioni mi hanno colpita positivamente; ed abitando anch’io a Bologna, mi hanno fatta sentire ancora più coinvolta nella storia, senza essere eccessivamente dettagliate o prolisse, il che le rende perfette per i miei gusti personali. Durante la lettura, ho avvertito un’atmosfera che a tratti mi ha ricordato una serie TV molto popolare al giorno d’oggi, di cui però preferisco non fare il nome per evitare spoiler. Nonostante quella serie non mi avesse convinta e, anzi, la trovassi un po’ deludente, Non essere chi sei ha saputo conquistare il mio cuore. Questo perché è una storia autentica, che riflette una realtà con cui chiunque può identificarsi. È una narrazione che tocca profondamente, che si insinua nel cuore e nella mente, distinguendosi nettamente dalla narrazione artificiale. Indubbiamente, il talento degli autori è stato determinante nel creare una narrazione così coinvolgente e autentica.

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Come detto qualche riga sopra, Non essere chi sei è una storia che si distingue per la potenza della penna degli autori, capace di immergere il lettore in una narrazione coinvolgente fin dalle prime pagine. La scrittura scorrevole e coinvolgente rende il libro coeso, nonostante sia stato scritto a quattro mani. L’ abilità nel combinare le voci dei personaggi incanta il lettore, creando un’esperienza di lettura unica. Le descrizioni di Bologna, inoltre, sono un altro punto forte del romanzo. Sono dettagliate abbastanza da catturare l’essenza della città senza essere prolisse; un ottimo modo di immergersi completamente nell’ambientazione senza perdersi in eccessivi dettagli. I capitoli interamente dedicati una volta a Simone e una volta ad Ambra, a volte anche riportando il titolo con un bis affiancato, a sottolineare l’unione con il capitolo precedente, narrato da un altro punto di vista, aggiungono profondità alla storia, consentendo al lettore di vedere gli eventi da due prospettive diverse.

Non essere chi sei tratta una serie di tematiche profonde e coinvolgenti che emergono nel corso della lettura. Si parla di amore, passione e segreti, e si sottolinea l’importanza della ricerca della felicità per i personaggi. La narrazione offre uno sguardo sul percorso terapeutico di Simone e Ambra, mentre emergono anche dinamiche familiari opprimenti e l’importanza dell’amicizia sincera, insieme alla paura di fallire. La ricerca di seconde possibilità gioca un ruolo fondamentale nella trama, arricchendo l’esperienza di lettura con una prospettiva completa sulle sfide affrontate dai personaggi.

Ambra e Simone sono due protagonisti la cui vita è stata segnata da eventi che li hanno resi chi sono oggi. Ciò che mi ha colpito di loro è che pensavo di conoscerli completamente, ma mi sono resa conto che in realtà c’era molto di più sotto la superficie di quanto avessi immaginato. Mi sono lasciata influenzare dai miei pregiudizi, giudicando prima uno e poi l’altra senza fermarmi a riflettere sulle motivazioni di certi gesti o parole. Ambra è una donna determinata, che affronta le sfide con coraggio ma combatte anche con le sue paure interiori. La sua ricerca della felicità la spinge a fare scelte difficili e a esplorare il vero significato dell’amore e della rinuncia. Simone, al contrario, è tormentato dai rimorsi legati al suo passato e cerca disperatamente la redenzione. Il legame tra loro è profondo e complesso, caratterizzato da una reciproca comprensione e sostegno. Sembrano essere l’ancora l’uno per l’altra, anche nei momenti più difficili caratterizzati da bugie e segreti. Capirsi può essere difficile, ma riescono a farlo perché condividono un peso emotivo simile, fatto di esperienze difficili da superare. Hanno bisogno l’uno dell’altro, consapevoli che non cambieranno mai, e forse è proprio questa la forza e la debolezza del loro legame.

Non essere chi sei è un viaggio emozionante nell’animo umano, ricco di fragilità e contraddizioni. Ci invita a guardare oltre le apparenze e a scoprire la vera essenza delle persone. Questa lettura emozionante e riflessiva tocca corde profonde in ognuno di noi, portandoci a riflettere sulle volte in cui ci siamo sentiti diversi, lontani da un mondo che ci vuole conformi a un’immagine prestabilita. Attraverso la narrazione avvincente, il romanzo ci lancia un messaggio potente e incisivo: la ricerca della nostra identità è la nostra vittoria più grande, il nostro passaporto per la felicità autentica. In un mondo che spesso ci impone di essere qualcun altro, Non essere chi sei ci ricorda l’importanza di abbracciare la nostra unicità e di vivere la vita con sincerità e autenticità.

VOTO: ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐

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