Recensione romanzo: Senza far rumore di Feliciana Zuccaro. 

Trama:

Mia è cresciuta con suo padre Elia, taciturno ma volitivo pescatore siciliano, da quando la madre l’ha abbandonata ancora in fasce. Accompagnata adesso dall’uomo e dal suo migliore amico Fabio la giovane donna decide di intraprendere un viaggio formativo e intimo sulle increspature del rifiuto materno con l’intento di scoprire, attraverso lo sciabordio dell’amore e del perdono, che rumore può fare la felicità quando viene trovata. Un romanzo soave e delicato come un Sakura in fiore.

Nonostante la mancanza di POV, la narrazione in terza persona che solitamente non riesce a coinvolgermi completamente ma che in Senza far rumore funziona e in seguito vi spiegherò perché, e alcuni punti in cui la narrazione mi è sembrata un po’ lenta, la lettura di Senza far rumore è stata molto intensa, interessante e ricca di significato. Leggere le pagine dedicate alla storia di Mia, leggere della sua crescita è stato lacerante; alcune pagine sono state più impegnative di altre, la scoperta della sessualità e le sue fasi primordiali vengono raccontate passo passo dall’autrice e in maniera impeccabile. I rapporti, quelli appena nati, quelli duraturi e quelli pieni di spine, hanno sicuramente arricchito la storia di questa giovane donna che porta il lettore nel suo mondo, gli permette di vivere ogni aspetto della sua vita, bella o brutta che sia, e di crescere insieme. Mano nella mano. 

La scrittura di Feliciana è ben articolata, ricca di dettagli e descrizioni utili ai fini del romanzo; è una lettura scorrevole, piacevole e riflessiva. Un romanzo di formazione femminile ben scritto. Inizialmente ho sentito la mancanza dei POV ma andando avanti con la lettura, questo “distacco” con i personaggi (dovuto al tipo di narrazione scelto dall’autrice) è stato utile per capire determinate situazioni, viverle “da spettatore” e avere la percezione di stare ad ascoltare davvero una storia di vita intensa e degna di essere raccontata. Come vi anticipavo, ci sono stati alcuni momenti in cui ho avuto la sensazione di “pesantezza” della lettura, di qualcosa di ripetitivo, di mancanza di colpi di scena…sensazione durata poco, per fortuna, perché l’autrice in questo romanzo di formazione inserisce i giusti colpi di scena, nel momento più opportuno.

Trattandosi di un romanzo di formazione femminile, Senza far rumore ha come tematiche la crescita interiore di una bambina che già nei primi anni della sua esistenza ha conosciuto il dolore e ha imparato, a volte, a convivere con esso. Infanzia, adolescenza e la prima età adulta saranno le tematiche principali di questo romanzo, il tutto arricchito con aspetti che riguarderanno: l’abbandono, la perdita, la consapevolezza, la scoperta dell’amore in tutte le sue forme e sfaccettature.

I personaggi descritti da Feliciana vengono presentati con estrema attenzione al lettore. In maniera particolare la nostra Mia. È un personaggio dalle mille sfaccettature e Feliciana le ha messe tutte in rilievo, per aiutare il lettore ad empatizzare con lei. È un personaggio completo proprio perché di lei conosciamo ogni aspetto, ogni istante di crescita, dalle prime domande, ai perché, fino ad arrivare, come già detto in precedenza, alla scoperta della sessualità e alla concezione di vero amore. Un amore potente e destinato a durare per sempre. Un amore che la legherà a Fabio in tutti i modi in cui ci si può e ci si sente legati a qualcuno; un processo naturale, semplice e coinvolgente. 

Ma non è solo la vita di Mia e quella di Fabio che sono entrate nel mio cuore; c’è anche quella di Elia. Un padre che ha vissuto l’abbandono e l’arrivo di una figlia col timore di non essere mai abbastanza. Ma è davvero così? Elia è un personaggio profondo; un padre che, nonostante i suoi errori, riesce a crescere Mia nel miglior modo possibile. Il loro amore è in ogni pagina, è forte e, soprattutto, silenzioso. Silenzioso e pacato come la vita che ha vissuto prima dell’arrivo di Mia. Pacato come il mare che nasconde, dentro di se, un’infinità di irruenza, agitazione. Perché vi parlo del mare? Perché è il fulcro della storia di Feliciana. Il mare è purificante, è la cura per ogni situazione e ogni attimo sconvolgente della vita di Mia. Altro fulcro del romanzo sarà la poesia, principalmente nelle pagine finali della storia. Un’altra valvola di sfogo di Mia; un altro tassello importante per la sua libertà d’animo.

Senza far rumore è un romanzo di formazione femminile struggente, pieno di poesia e di attimi che ti tolgono il fiato. È un romanzo che parla dell’amore in ogni sua forma e, soprattutto, in quella più importante: l’amore verso noi stessi. È una carezza dolce e a volte amara, un po’ come la vita. Anzi, è proprio la vita.

Voto: ⭐️⭐️⭐️⭐️ ½

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