Recensione Romanzo: L’equilibrio del tutto. Le cronache della lunga strada (vol1) di Phedre Banshee.

SINOSSI:


“Mi chiamo Nìgariel Gardell, sono stato uno scienziato, un soldato, un amico, un traditore, uno sciocco. Aggiungerei anche pazzo, ma quello lo sono tutt’ora. Ho amato, con tutte le mie forze, ma raramente l’amore è sufficiente. Ho visto il meglio e il peggio di ogni Razza dell’Ombra, ho visto le favole prendere vita, ho ingannato il tempo per assistere ad avvenimenti che giudicavo impossibili, e ora voglio raccontarveli.”

Dopo un’ibernazione di quasi cento anni, Nìgariel si risveglia in un mondo profondamente cambiato, dove gli Umani hanno perso il predominio e i Maghi, gli Elfi e i Nani possono finalmente vivere alla luce del sole. La Guerra dell’Ombra contro gli alieni Korg è alle porte e Nìgariel per sopravvivere dovrà trovare il suo posto e scendere a compromessi con i suoi lati più oscuri, che prenderanno sempre più di spazio.

“Affinché possiate capire, bisogna partire dal principio. Tutto è iniziato con una morte. Se vi hanno detto che la morte non è un inizio, credetemi, vi hanno mentito.”

So bene che non siete soliti leggere recensioni di un genere che non sia il Romance (e tutti i sottogeneri ad esso collegate) ma ho volutamente fatto un’ eccezione con il romanzo di Phedre Banshee perché quando ho letto la trama ne sono rimasta davvero colpita…mi ha incuriosita. Non vi nascondo che inizialmente ho fatto difficoltà ad approcciarmi a questo genere di romanzo che per alcuni aspetti mi ricorda molto Dune di Frank Herbert (altro libro che ho letto, non dello stesso genere di quello di Phedre ma comunque lontano dalle mie solite letture, e col quale ho fatto fatica a relazionarmi, almeno nelle prime pagine). E’ vero, vi ho sempre detto che amo leggere il fantasy ma quelli letti fino ad oggi non hanno nulla a che vedere con questo, che per essere più precisi è un Dark Fantasy. Le cronache della lunga strada è un fantasy ma è anche tanto altro; è un Distopico, è un libro di Fantascienza, ma è anche un Romance…insomma, c’è una grande varietà di generi e lo si percepisce meglio leggendolo e soprattutto concentrandosi su ogni singola pagina, su ogni dettaglio di essa. La cosa bella, però, è che tutto questo ammasso di generi, come lo definisco io, è stato strutturato in maniera strepitosa dall’autrice. Ogni pagina letta del libro mi ha dato la sensazione di uno schema ben preciso seguito da Phedre: molto dettagliato, schematico e con un fine ben preciso. Il fine che secondo me è ronzato nella testa dell’autrice per tutto il tempo non era semplicemente quello di raccontare una storia ma soprattutto quello di raccontare una realtà diversa; una realtà molto spesso spaventosa ma che la senti dentro quasi come se tu stessi vivendo proprio in quel momento, in quella situazione…ovvio che la presenza di alieni, Maghi, Elfi e Nani mi ha fatto tornare con i piedi per terra e pensare “ok, è solo un libro…niente di tutto ciò è reale!” ma la scrittura dell’autrice è stata così coinvolgente da lasciarmi senza parole (e senza fiato) per l’intera lettura.

Come detto già nel paragrafo precedente, la scrittura di Phedre è molto fluida; le descrizioni sono state riportate in maniera molto dettagliata, a volte l’autrice stessa si è dilungata ma devo dire che ciò non mi ha disturbato; trattandosi di un Fantasy, di creazione di un worldbuilding e avendo come protagonisti alieni, maghi, elfi…e non solo umani🙈, secondo me, soffermarsi un pò di più sulle descrizioni, sulle varie spiegazioni di un potere o su quelle più scientifiche, era doveroso. Un altro aspetto che mi ha piacevolmente colpita è stata la scelta dell’autrice di far parlare direttamente il protagonista maschile del romanzo attraverso i suoi ricordi, il suo smarrimento, le sue paure e anche le sue convinzioni. Non mi è dispiaciuto affatto leggere per la maggior parte delle pagine il punto di vista di Nìgariel e la cosa davvero sorprendente è che per parlare di altri protagonisti, in particolare di Dehrit, Phedre lo fa facendo entrare Nìgariel nella mente di quest’ultima e non solo. Questo aspetto del romanzo mi ha affascinata molto e non vi nascondo che è stata questo potere, questa caratteristica di Nìgariel che ho invidiato più di tutto il resto, ma andremo in seguito nel dettaglio di ciò.

Parlare delle tematiche per me è un po’ difficile; sono veramente tante e molte di esse mi hanno lasciata davvero senza parole, motivo per il quale ritengo più opportuno che ogni persona che mi segue su questo blog debba leggere almeno una volta Le cronache della lunga strada. Mi sono piaciute le tematiche incentrate su un livello più scientifico e di conseguenza quelle rivolte alla creazione/evoluzione del mondo immaginario e di tutti i suoi aspetti caratterizzanti. Mi soffermerò, in questo caso, alle tematiche che sento più vicine a me, quelle che sono più tipiche di un Romance. In Le cronache della lunga strada le tematiche che hanno dato quel di più al Dark Fantasy, sono state: l’amore, l’amicizia, lo smarrimento e la conseguente paura del protagonista, l’importanza dei legami e uno in particolare che mi ha spinta a pubblicare la recensione proprio oggi, giorno nel quale si celebra la festa della donna: l’importanza di imparare ad ascoltarsi, di imparare ad amarsi e accettarsi per quello che si è…anche quando non è facile. Ne sa qualcosa Dehrit, la protagonista di questo splendido romanzo; colei che incarna tutto ciò che è una DONNA: coraggio, paura, forza d’animo…leader non solo degli altri, di chi la circonda ma soprattutto di se stessa. Il suo percorso di accettazione non è stato facile e sono sicura che nei volumi successivi del romanzo, questo personaggio affronterà tante altre sfide personali per riuscire a vedersi per la splendida donna che, effettivamente, già è. Non vedo l’ora di leggere tanto altro che la riguarda, così come non vedo l’ora di leggere l’evoluzione del rapporto con Nìgariel che fin dalle prime pagine non si limita a pensare a lei come ad un’amica ma afferma di esserne innamorato, così come lo è Alkon. Penserete…si tratterà sicuramente di un noioso triangolo amoroso. E invece no, cari Flowers. Phebre non accenna a nessun triangolo amoroso; anche in questo aspetto ho particolarmente apprezzato Dehrit; lei sa quello che vuole e lotta con tutta se stessa per quell’amore che agli occhi di tutti, perfino in quello dei diretti interessati, è sbagliato. Tante volte mi sono chiesta perchè Nìgariel non abbia avuto il coraggio di dichiararsi a Dehrit e ogni volta la risposta è sempre stata una: perchè il loro legame va ben oltre l’amore, quello umano. Il loro legame è speciale, molto più di quello che lega Dehrit ad Alkon, mi permetto di dirlo. Ho fatto il tifo per loro? Sì e in fondo continuerò a farlo ma sono arrivata anche alla conclusione che forse questi due protagonisti meritano di godersi questo legame speciale esattamente così com’è. I momenti in cui Nìgariel entrava nella mente di Dehrit sono stati dolorosi, toccanti ed indescrivibili. Mi ha infastidito questa sua continua invasione? Sinceramente no. Ero troppo curiosa e desiderosa di farlo anch’io, evidentemente! 🤣

Che dire dei personaggi? Descritti in maniera eccezionale da Phedre, inseriti altrettanto bene nella storia; tutti loro mi hanno lasciato qualcosa dentro, un insegnamento o un messaggio, ma non posso nascondervi il mio immenso amore per Dehrit. E’ lei che mi è entrata dentro, che ha letto nella mia testa, nelle mie paure e nella mia voglia di migliorarmi come persona. Mi mancherà, sono onesta. Mi mancherà la sua determinazione nel momento in cui deve assumersi le sue responsabilità e prendere decisioni importanti, e mi mancherà anche la sua fragilità nei rapporti, la sua paura di legarsi a qualcuno come Alkon o come Nìgariel.

L’equilibrio del tutto. Le cronache della lunga strada di Phedre Banshee è un dark fantasy intenso e che racchiude al suo interno tanto; troverete nelle sue pagine un nuovo mondo, a volte da temere e altre volte da studiare e comprendere. E’ un dark fantasy che vi terrà incollati alle sue 500 e più pagine e del quale, una volta giunti alla fine, ne sentirete la mancanza. E’ stata una lettura profonda e con un finale che mi ha lasciata senza parole. Lo consiglio a tutti quelli che amano i dark fantasy, a chi ama il romance, a chi ama il distopico e, più in generale, a chi ama avventurarsi nelle pagine di un mondo nuovo, tutto da scoprire.💚

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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