RECENSIONE RACCOLTA DI RACCONTI: LA TAVOLA DEGLI OTTO di RAFFAELLA IANNECE BONORA.

Trama:

L’umanità è agli sgoccioli, sorda e cieca ad ogni appello sta correndo dritta verso la sua inesorabile fine. Otto arcane divinità si danno appuntamento intorno ad un tavolo per decidere i destini del mondo. Otto umani, diversi fra loro come il giorno dalla notte, ci mostreranno la loro vita, i loro dubbi, le loro paure. Otto volte il destino ci dimostrerà che tutto può succedere.

Molto spesso ho esitato ad acquistare una raccolta di racconti perché io non amo particolarmente quelle storie in cui tutto ciò che succede viene raccontato in maniera frettolosa e un racconto mi dà proprio quella sensazione. Certo è che ultimamente ho letto anche romanzi che avevano così tanta carne sul fuoco da non riuscire a sviluppare bene neanche un argomento. Perché questa volta ho chiesto a Raffaella la possibilità di leggere la sua raccolta di racconti? Perché, come già detto in precedenza, grazie a lei ho scoperto la bellezza di un saggio ben scritto e non ho avuto alcun dubbio che anche questo libro mi sarebbe piaciuto. Se mi chiedessero di fare dei nomi di autori dei quali acquisterei i rispettivi libri anche ad occhi chiusi, sicuramente uno di questi nomi sarebbe quello di Raffaella. Amo profondamente la sua scrittura, la semplicità con la quale, attraverso le sue parole, riesce a portarti in un mondo lontano, immaginario e non, e la bellezza di ogni dettaglio da lei raccontato.
Con La tavola degli otto penso che lei si sia superata e sapete perché? Mentre per il saggio il lavoro maggiore è quello di esporre studi e ricerche, e argomentare una tesi, il lavoro da fare quando si scrive un racconto è molto più complesso perché devi avere in mente delle storie da raccontare; storie che abbiano un senso, che siano strettamente collegate tra di loro, che facciano riflettere e che t’insegnino qualcosa…un po’ come succede con i romanzi ma con una visione più ampia perché le storie sono tante. In La tavola degli otto sono, appunto, otto. Otto storie, otto protagonisti e il tutto viene legato con un filo invisibile che diventa visibile solo dopo aver finito di leggere il libro. Da cosa si è lasciata ispirare Raffaella? Dai suoi sogni e dalla mitologia, come lei stessa mi ha detto e credetemi quando vi dico che tutto l’amore per la mitologia è ben visibile in ogni racconto di questa raccolta. Non ne sapevo niente di mitologia nordica ma la curiosità che è riuscita a trasmettermi Raffaella e che mi ha spinto a cercare maggiori informazioni riguardo a tale argomento, non si può esprimere a parole; la si vive e io l’ho vissuta a pieno. Ecco, vedete… Una brava autrice per me deve saperti incuriosire fino a questo punto, deve farti pensare: “cavolo, non ne sapevo niente di tale condizione. Devo assolutamente informarmi”, e io come vi dicevo l’ho fatto e potete trovare una piccola parte di questa mia ricerca anche nell’approfondimento che io e Raffaella abbiamo creato per il suo libro (lo trovate nella mia pagina Instagram) .


Non vorrei spoilerare qualcosa e quindi non scenderò nel dettaglio delle storie raccontare ma posso dirvi che in ogni pagina di La tavola degli otto c’è una storia che rispecchia ognuno di noi; ci sono dei protagonisti dei nostri giorni ma che richiamano anche il passato; ci sono problemi di vita quotidiana, di coppia; personaggi con un carattere particolari, personaggi di un’altra epoca e di altri valori. C’è tanta, tantissima realtà, quella che stiamo vivendo tutti in questi ultimi tempi e che molto probabilmente ci accompagnerà ancora se non siamo capaci di affrontare un vero e proprio cambiamento. Un cambiamento che deve partire dal nostro interno e che poi sicuramente sarà più ampio. Siamo davvero disposti a cambiare? Me la sono fatta spesso questa domanda durante la lettura e sì, nel mio piccolo sono disposta a farlo. E tu?

Che dire? Come concludere una recensione di un libro che ti è piaciuto così tanto se non parlandovi un po’ e a modo mio di alcuni personaggi?
Mi sono appassionata e incuriosita con la storia di Odelia, mi sono fatta forza con la storia di Imogene, ho sognato di essere nella stessa epoca di Sergio e mi sono sentita più coraggiosa grazie a Luke. E a tutti loro e a Raffaella voglio dire ancora grazie per queste storie vere, sincere. Grazie per aver raccontato una realtà attuale, a volte dolorosa ma che vale sempre la pena di essere vissuta a pieno. 💚

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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