Recensione Film: Piccole donne

Credo che poche siano le persone che non conoscono questo capolavoro scritto da Louisa May Alcott; io per prima, quando ero piccola, ho fatto fatica a leggere il libro perché non riuscivo a trovare un appiglio per continuare la lettura e legarmi ad ogni singolo personaggio. Ho guardato il film del 1994 qualche anno fa ma non mi ha colpita particolarmente…e poi è arrivata la rivoluzione: il 9 gennaio 2020 in Italia uscì Piccole Donne, regia di Greta Gerwig. Non vi nascondo che credevo di non appassionarmi anche stavolta al film ma c’è stato un qualcosa che si è mosso dentro di me e che mi ha fatto apprezzare ogni dettaglio di Piccole Donne e, qualche volta, mi piace riguardarlo e scoprire nuovi dettagli che in precedenza non avevo notato. Gli attori scelti per interpretare le sorelle March e Laurie sono stati per me una vera piacevole scoperta! Seguo già Timothée Chalamet (che ho amato in ogni film che lo ha visto protagonista) e Emma Watson e come sempre loro non mi hanno delusa, hanno dato il meglio di sè e guardandoli nei loro costumi e in quell’ambiente mi sono immedesimata in loro e in ogni emozione provata. Florence Pugh è una Amy fantastica che riesce a far trasparire nel suo sguardo la sua sofferenza nell’ essere sempre seconda a Jo, in amore e in campo professionale. E poi c’è lei, la Jo con la quale ho tanto faticato a relazionarmi durante la lettura e la visione del film, interpretata da una bravissima Saoirse Ronan che è l’esempio lampante di quanto non esiste un modo piu giusto di essere donna. Jo ha perso tanto per la sua voglia di emergere e non sentirsi seconda a nessun uomo ma ha anche imparato, alla fine di tante sofferenze, quanto ciò che conta nella vita è essere sempre se stessi, senza auto imposizioni.

Consiglio questo film se state cercando un modo per saperne di più sull’emancipazione femminile e, al tempo stesso, immedesimarvi in una famiglia imperfetta come tutte ma che trova il bello in ogni piccolo dettaglio della loro vita.

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